Testi -"Il Vallon du Fou

1- A sentiero nella gariga.

Il piccolo sentiero si snoda in lunghe curve attraverso una macchia bassa, arida e rocciosa, lungo una sporgenza di roccia calcarea dove i cespugli di rosmarino diffondono il loro profumo canforato (1).
Il mare non è lontano a ovest della valle e l'Etang de Berre è un po' più in alto a nord.
Le querce di Kermes si sono riunite in coorti di densi cespugli, difesi da una moltitudine di piccole foglie spinose che pungono le gambe degli escursionisti come baionette.

Sopravvissuta a tempi lontani la valle resiste ancora ai ripetuti assalti delle industrie petrolchimiche che circondano questa fortezza minerale.
Le cicale segnalano a gran voce che questo rimarrà il loro territorio, costi quel che costi.
Golia è stato avvertito: finché resterà qui, la pianta Davide non si arrenderà all'invasore
all'invasore.
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(1): In latino "Rosmarinus "La rugiada del mare", il suo profumo di incenso gli ha fatto guadagnare il nome di "albero dell'incenso in provenzale

(2) : https://www.lefigaro.fr/international/2018/08/21/01003-20180821ARTFIG00276-les-detenus-americains-en-greve-pour-demander-la-fin-de-l-esclavage-en-prison.php

https://www.la-croix.com/Monde/Ameriques/Etats-Unis-detenus-protestent-contre-lesclavage-prison-2018-08-22-1200963254


Ai margini :

L'arte mistica delle curve Celti, fino alle loro armi. Barbari?

"Barbaro":

-Secondo alcuni, questo nome deriva dal greco "Barbaroi tutti coloro che non parlano la lingua greca, hanno uno stile di vita considerato primitivo e che, per i greci, sono identificati dall'onomatopea "bor bor bor o "bar bar bar ("bla bla" per così dire).
Il termine
borborygmedal greco antico "βορβορυγμός" (borborugmos).
- Secondo altri, il nome "berbero" deriva da un termine della lingua degli antichi libici che significa "straniero". Questo nome
"Barbaroï fu adottato dai Greci, con una simile connotazione di "straniero".

Sorprendentemente, ricordiamo che barbaro, o "berbero" nella lingua amazigh (comune a berberi di diverse origini), significa "uomo libero" "uomo libero"... E che i faraoni della XXII e XXIII dinastia d'Egitto erano "Lebou" (provenienti dall'antica Libia). (dall'antica Libia), gli antenati diretti dei Berberi, con la pelle bianca ricoperta di tatuaggi e gli occhi chiari. Rappresentati graficamente dagli egiziani dalla pelle bruna, che allora erano il gruppo etnico dominante tra Occidente e Oriente.

Un estratto audio per una futura illustrazione video dello scenario.

L'audio è qui: "Crafangau y llew" "Gli artigli della leonessa in gallese e "Sguath nan leòmhann in gaelico scozzese (Phil :-) Scatola di Muse - cornamusa da Eendee (Morava, Repubblica Ceca).

Chi tra i signori della guerra celtici che resistettero a Roma può nominare una donna?
E in questa zona
la regina degli Iceni, Boadiceaingiustamente trascurata, è un'eroina mitica eroina.
L'ombra del nostro Arverne nazionale, Vincergetorige
(non così netta, dopotutto - si veda "L'odissea - un'avventura da portare a termine") è tale da oscurare questo condottiero con la sua ampia chioma rossa. Un po' di luce:

Il testo sulla regina degli Iceni è qui : clicca qui

I barbari "stranieri" per l'Occidente, ormai padrone del Mediterraneo, e "uomini liberi" per l'Africa atlantica e l'Egitto, che lo erano.

I Romani ripresero questo termine e lo applicarono a chi non viveva nell'Impero Romano. Sinonimo di "stranieri", assunse il significato di "incivili", assumendo così un valore chiaramente peggiorativo.

Lo spirito inventivo e l'arte dei Celti non avevano nulla da invidiare al mondo romano. Anche se la tradizione culturale orale celtica fu rapidamente soppiantata dal genio del latino, erede della matematica e della filosofia dei Greci attraverso la trascrizione delle loro conoscenze secolari.

I "Galli" sono celti, come tutti gli altri. In greco antico il "Γαλάται" (Galátai) e in latino i "Galli erano tutti i popoli protostorici che abitavano la Gallia, così come definiti arbitrariamente da Giulio Cesare nel suo resoconto da Giulio Cesare nel resoconto delle sue conquiste militari.

Trasformare il nemico in un selvaggio e incolto barbaro" è una scusa, per non dire una menzogna storica, che rende molto più facile per i sostenitori dell'invasione romana giustificare i massacri sostenitori dell'invasione romana. Questi invasori, così raffinati e colti, ci hanno lasciato in eredità questa paradossale eredità per i secoli a venire.
Sangue e piume.

Ritrovato nel Tamigi nel 1857 - scudo di rame - 350-50 a.C.
Questo oggetto riflette la complessità culturale delle tribù bretoni.
Museo Britannico, Londra
Foto Werner Forman, Gtres

Necropoli celto-italiana di Monte Tamburino

Clicca per ingrandire

Mappa che mostra l'espansione dei Celti in Europa dall'800 a.C. al 480 a.C. (periodo di Hallstatt), poi fino al loro picco di occupazione nel 250 a.C.

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